COLORE-EMOZIONE. COLORE-NATURA

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COLORE-EMOZIONE. COLORE-NATURA

Libero dai limiti di un paesaggismo di mimesi, lo pittura di Silvia Caldinelli ricorre all'esperienza del colore, dominante nella struttura delle sue opere. Nei riferimenti figurali, si coglie un transito di emozioni, di memorie ammaliate da cromatismi che si espandono e amplificano il linguaggio pittorico. Per l'artista è il silenzio la dimensione necessario per instaurare un rapporto solitario tra sè e il proprio lavoro, quel silenzio che circonda il suo studio immerso nel verde. Nel tempo si è consolidata la sua riflessione sulle motivazioni essenziali della pittura, diramata in poche tranquille direzioni come il paesaggio, i fiori e, talora, la Natura Morta. Bisogna dire che la tematica è un pretesto per respirare in uno spazio mentale e ideale dove l'evocazione poetica rimescola di continuo le emozioni in evanescenze cromatiche, da leggere come ricordo. La pittura della Caldinelli è luogo di transito, confine di una soglia percettiva del reale, è limite estremo prima della totale dispersione cromatica. lì punto di fuga per l'intera prospettiva tonde a portarsi verso l'infinito, senza tuttavia perdere la caratteristica della semplicità operativa. Ogni opera può essere letta come un diario interiore in cui compaiono le annotazioni naturalistiche, dove la visione tende ad annullare lo stabilità dei contorni, per riconoscersi nelle variazioni dei pigmenti. I colori rosati della luce del mattino" trovano espansione e mutazione di tono in una rappresentazione spaesata, risolta in trasparenze che parlano di una luminosità interiore alla visione naturalistica stessa. Più intense sono le opere segnate da taches visibili di colore preminente del verde smeraldo o in atmosfere derivate dalla diffrazione della luce bianca in tratti compenetrati di blu, rosso, giallo. La tela "Nel bosco" è una trasfusione continua di emozioni tra lartista e la natura. Esiste qui una metamorfosi dei verdi nella luce solare che tra-passo il fitto fogliame, per offrire segrete energie e vibrazioni non facilmente catturabili, se non da uno sguardo attento. Talora la composizione va verso un chiarismo molto ri-sentita nei riflessi spirituali, in una visione forse sognata nei palpiti della luce in cui la pittrice risale alle radici dei colori. "Una strada nel verde" è sorgente emotiva di una Natu-ra che lascia fluttuare il dato reale in uno spazio di poesia. In altri momenti, il senso della bellezza plein air esprime la durata poetica dellistante, come in "Primi giorni d'autunno", dove le variazioni dei cromatismi della stagione sanno inventare profumi e umori perduti e ritrovati. Dalla terra prealpina alla VaI Camonica, dove si dira-mano le radici familiari, il canto si apre alle sue montagne, alle acque del suo torrente, in quei fiori tra le rocce che il colore di Silvia restituisce in tutta la spontanea evidenza, contro lazzurro zaffiro del cielo. Sono altrettante palpitazioni naturalistiche i Fiori in cui si avverte il flusso naturale dellesistere. Le ortensie o i cardi spinosi sono trascritti in tutte le possibilità pittoriche degli slittamenti al colore morbido, tra giochi delicati di ombre e di luce, in un equilibrio visivo nella vaga definizione dello sfondo. Nelle tecniche che ha sperimentato, dallacquerello su carta al pastello, fino alle sottili velature dellolio sulla tela, in ogni caso non ve fisicità del colore, si amplificano solo luminose delicatezze, in una maniera di intima affezione che tutto risolve attraverso la malia cromatica. È una pittura che si accende di lievi variazioni di luce in sensibili filamenti di colori, lilla, viola, verde tenero, azzurro. È limmediatezza dellistante che si sto perdendo nellestasi contemplativo per farsi pura vibrazione in armonia con le voci della Natura. È ripercorrere uno stato danimo sospeso tra realtà esterna e condizione interiore. L idea di rappresentazione, nella possibile riconoscibilità visiva, si frantumo nellinvenzione ammaliante della pittura. Il legame con lo tradizione naturalistica lombarda non pesa nella realizzazione compositiva, sempre amorosamente intuito nel respiro impercettibile delle cose, còlto nei modi quasi sensitivi, mai solenni, di trattare la materia, mettendo e togliendo colore in un sentimento senza tempo. "?con perizia e principalmente con umiltà (che è una grande virtù per chi opera in questo campo) grado per grado, ha potuto raggiun-gere una tale sensibilità di elaborazione, una tale perizia tecnica, una tale rappresentazione interiore, che le sue opere sono state apprezza-te, esaltate e giudicate in modo assai positivo?" Bernardo Tapellini, 1988 Una scrittura, tutta spatolata, una veduta genuina ed immediata del Lido di Ponte Tresa, in una atmosfera sfumata in preziosi toni di ver-de che degradano fino ad un rosa estenuante dei monti intorno e del cielo, che li incombe e li avvolge in tenera liricità. Otto Villatora, 1981 Una sottile malia, nel canto puro del colore: il lavoro di Silvia Caldinelli, silenzioso e coerente, è incentrato sulla liricità di un paesaggismo rasserenante, pronto ad abbandonarsi morbidamente tra il sogno e il reale. La tematica deriva dalla realtà del suo vivere in terra prealpina. "Un paysage quelconque est un ètat de l'òme"; lo stato danimo, suggerito dalle parole tratte dal diario di Henri Frédéric Amiel, riesce a fissare sulla tela sensazioni visive di una levità quasi irreale. Sono toni appena accennati dal guizzare della luce; sono sfaldature cromatiche a trattenere le infinite valenze di un riflesso luminoso. La riconoscibilità del luogo è aggrappata solo a unimpalpabile atmosfera nelle rispondenze acquoree, nel disperdersi dei vapori delle nebbie, nella dolcezza dei passaggi tonali. La tecnica a olio, con le velature che inducono una smaterializzazione impressionistica provocata dalla luce, accompagna e sorregge gli echi di visioni paesaggistiche che sembrano consumarsi nella quiete dellanima. È una felicità visiva che facilmente riporta agli esiti del Chiarismo: il tutto pronto a perdersi nella trasfigurazione coloristica di una sospensione infinita del tempo.+ Fabrizia Buzio Negri, 1993

Ultimo aggiornamento

Martedi 08 Agosto 2023